Daniela, garde enfant à Roma

Sono Daniela ed ho 22 anni. Cerco babysitting part-time perché attualmente frequento il secondo anno di scienze dell'educazione alla "Sapienza" di Roma. Ho lavorato come baby sitter per un anno, con due bambini di 2 e 5 anni che ho lasciato a causa della lontananza che era diventata un ostacolo troppo grande. Ho lavorato anche in vari asili nido e fatto corsi di formazione per educatori con attestato di primo soccorso pediatrico e disostruzione. Ho una piccola esperienza anche in un asilo nido Montessoriano, dove ho potuto comprendere le modalità reali di questo metodo, che funziona e non è come viene visto da tutti. I bambini non "fanno come vogliono" , ma fanno quello che vogliono, cioè ciò che ritengono sia funzionale alla loro crescita in quel momento, senza imposizioni. Scelgono cosa fare, ma rispettano quelle piccole regole della convivenza. Sono resi anche autonomi, ed è meraviglioso come bambini di 2 anni siano in grado di apparecchiare e sparecchiare, mettere in ordine e rispettare l'altro, perché gli è stata insegnata l'empatia, facendoli uscire dalla dimensione del sé, e dimostrandogli che esiste l'altro. Ho a cuore la crescita dei bambini, poiché dal modo in cui vengono aiutati da piccoli nel loro sviluppo dipenderà il loro futuro. Una mia caratteristica è quella di essere empatica. Mi metto sempre nei panni del bambino quando mi rivolgo a lui e faccio attenzione a cosa dirgli e a come dirglielo. Sono persone, e come tali vanno rispettate. Per me non esiste la fretta, quando sto con i bambini mi proietto nel loro mondo fatto di lentezza perché è il loro modo per conoscere il mondo intorno a loro, e perché essendo persone in miniatura, hanno bisogno di più tempo per arrivare ad una destinazione a piedi, o per svolgere un'attività. Ogni tanto noi adulti dovremmo uscire dal nostro mondo frettoloso, ed entrare nel loro, che dal quel corpicino così piccolo abbiamo da imparare tanto.
Mi piace fare attività all'aria aperta, anche con freddo e con la pioggia, perché la neve e la pioggia devono sentirla sulla pelle e fare esperienza diretta, non disegnarla e guardarla dalla finestra. Non si ammalano, perché sono abituati a quella temperatura. D'inverno i bambini si ammalano perché da un luogo di 23 gradi passano ad uno di 4 gradi e viceversa. Sono gli sbalzi che li rendono più esposti alle influenze. Devono fare esperienza diretta con il mondo che li circonda, come andare al parco e stare a piedi nudi sentendo le foglie sotto i piedini, e capire che quelle foglie sono cadute perché in autunno succede questo.